
Tutto sta cambiando, tutto è in fase di terribile cambiamento. Tutto è in fase di trasformazione. Tutto entra in noi senza che possiamo fare niente. Solo tentare di resistere. Resistere, sì, resistere a cosa? Resistere a un panico dovuto ad una cosa che non dipende da te. Non possiamo fare nulla. Solo rimanere a casa. A casa. Sì. Tutti a casa. Chi ha una casa. Solo chi lavora in servizi essenziali può aiutare, gli altri aiutano restando a casa! Guardiamo dalla finestra la lotta tra la resilienza della natura e la resilienza dell’uomo. Una guerra di poteri che nessuna intelligenza aveva mai preso in esame col dovuto rispetto.
Tremo nel mio letto la notte. Tremo di dover combattere una malattia che sta facendo vittime e che sta travolgendo l’essere umano in tutta la sua integrità. Sconvolge l’uomo nel suo essere. L’uomo ha bisogno dell’altro uomo, invece la lotta la si vince nell’isolamento. E tutti siamo soli, tutti abbiamo un senso di smarrimento quando non possiamo dare un abbraccio.
Anche io, che amo la solitudine, che amo non aver contatti continui perchè mettono in atto tutte le mie difficoltà, ora cerco l’altro. Cerco i miei amici sui social, cerco di meditare su cosa posso imparare. Trasportato dal mio pensare vago in isolate stanze del mio essere. Studio quelle stanze nel silenzio assordante della campagna. Fuori piove e sembra che sia calata una coperta grigia che mi porta a restare dentro di me, nascosto e senza altro fare che attendere. L’attesa. Attendere la luce. Attendere il cinguettio della vita. Attendere che questo periodo passi.
Beethoven usa il silenzio come una nota della sua suonata. Una nota che diventa musica quando gli strumenti riprendono a suonare. Anche questo silenzio che sto vivendo è musica. Una musica che aspetta. Aspetta per diventare dirompente. Amo il silenzio. Mi porta in un museo del tempo. Un museo dove è conservato il mio tempo e mi prepara alla mia nuova vita.
Sono sicuro che avrò una vita dopo questo silenzio, dopo questo isolamento. Una vita diversa, ovviamente. Una vita nuova, ovviamente. Una vita imprevedibile, ovviamente. Questa è la cosa che tutti pensano. Ma, se ci penso, è la vita che porta sempre un giorno nuovo, imprevedibile, diverso. Posso programmare sì, ma tutto può cambiare in ogni momento. Dovrei esserci abituato, ma non lo sono. Porterò, spero, nel mio baule dei ricordi questo periodo, questa attesa vissuta con pazienza e amore, queste mura di casa, questi ritmi lenti e amati. Questa vita sognata, ma che quando la provo mi sconvolge e mi tormenta.